Elkann: “Trump sa cosa vuole ottenere, l’Europa decida se l’auto è ancora rilevante”

ROMA – Trump? “E’ molto chiaro su ciò che vuole ottenere per l'industria automobilistica... le azioni che si stanno mettendo in atto lo renderanno possibile”. La Ue? “Deve rivedere i regolamenti per costruire auto meno costose e più accessibili”. De Meo? “Non stiamo discutendo di alcuna fusione (con Renault, ndr). Lavoriamo con Luca da molto tempo e abbiamo esperienze molto, molto comuni. Le nostre radici sono nelle piccole auto che sono state davvero la forza trainante della prosperità”. Pillole di quello che il presidente di Stellantis, John Elkann, che controlla anche Repubblica, ha detto al “Future of the car summit” organizzato a Londra dal Financial Times. All’evento anche l’ad di Renault, Luca de Meo, con cui Elkann sta portando avanti una battaglia comune a livello europeo per modificare la transizione verso l’elettrico. "Con Luca crediamo che quest'anno, il '25, sia un anno in cui i Paesi europei e l'Unione Europea devono decidere se l’auto è ancora rilevante nel 21° secolo”, dice Elkann.
Il presidente di Stellantis è convinto che si debbano rivedere i percorsi: “Crediamo che l'incredibile opportunità per i Paesi europei e per l'Unione Europea sia quella di affrontare il tema delle emissioni, non concentrandosi sulle emissioni zero per le nuove auto, ma su come abbattere le emissioni dei 250 milioni di auto che oggi circolano nell'Unione Europea.” Il riferimento è al parco circolante, sempre più vecchio, che potrebbe essere sostituito da vetture ibride. Non ci si può concentrare solo sulla fetta di auto nuove che si vendono, 15 milioni circa, ma su quelle più anziane, superiori ai 10 anni. Oltre ala questione delle emissioni c’è il tema dei regolamenti per le omologazioni, sempre più complessi e costosi. “Le persone vogliono comprare auto, ma queste auto sono troppo costose, fondamentalmente guidate da regolamenti che le hanno rese costose”. Un esempio? Elkann cita la 500 e la Renault 5: “Sono state reinterpretate in molti modi, erano auto molto diverse. Lo si vede dalle dimensioni. Oggi, sono sovraccariche come se fossero andate in palestra per settimane o anni”.
Per il presidente di Stellantis “dobbiamo essere sicuri di poter fornire auto che la gente vuole comprare, ma che può comprare. E questa equazione, come ha detto Luca, è possibile “. E poi aggiunge: ““Quello che vogliamo è molto semplice, proprio quello che l'Unione Europea ha dichiarato di voler realizzare. Quindi, con l'omnibus, la semplificazione dei regolamenti. Se abbiamo meno regolamenti, possiamo assicurarci di costruire auto meno costose e quindi più accessibili. Vogliamo certezze”. L’obiettivo? “Fare ciò che amiamo, cioè costruire grandi auto per le persone che amano le auto che facciamo”. La Cina? “Ciò che sta accadendo in Cina deve essere fonte di ispirazione, non di paura”. Per Elkann l’Europa “deve decidere cosa vuole fare...Vuole essere una nazione che costruisce auto o... che compra auto?”.
La Repubblica